Il 22 marzo 2020 faceva il suo ingresso ufficiale in Uganda il Covid-19. Oggi (18/01/2021), fonti ufficiali, parlano di 38.085 casi accertati e 304 decessi.
Per 6 mesi l'Uganda ha chiuso le frontiere, le scuole, le chiese, limitato il trasporto pubblico, vietati i matrimoni, i funerali e tutte le occasioni di assembramento.
Da qualche mese le rigidissime restrizioni sono state allentate, la gente ha ricominciato ad uscire dalle proprie capanne, come noi dalle nostre case, e i casi nonché i decessi (finora assenti) sono aumentati.
L’Ospedale di Angal registra i primi 2 casi.
Sta affrontando la crisi al meglio che può, disponendo solo di DUE RESPIRATORI di cui uno dev'essere riservato alla sala operatoria per gli interventi in anestesia. Possiamo permetterci quindi solo 1 paziente grave e prepararci a trasferire eventuali altri pazienti, uno alla volta, con l'unica ambulanza, ad un altro ospedale mantenendolo in vita con una maschera a ossigeno.
Il sistema sanitario in Uganda è ben lontano dall’incredibile capacità del nostro. L' intera Uganda ha un totale di 55 posti in terapia intensiva in 12 centri di cui 10 nella capitale a 450 km di distanza. Un'impresa disperata.
L’ospedale ha organizzato già nelle scorse settimane una serie di seminari di formazione gestiti dal Direttore Sanitario, specifici sul COVID19, per tutto lo staff sulle procedure e le misure da adottare per limitare i contagi e gestire l'eventuale emergenza sanitaria.
All'ingresso dell'Ospedale è stata predisposta un'area di disinfezione per i visitatori in cui tutti sono invitati a lavare accuratamente le mani.
Materiale informativo viene distribuito alla popolazione sui pericoli del contagio e le misure per prevenirlo.
Il padiglione per l'Isolamento è stato predisposto per accogliere i casi più gravi di infezione da COVID19. Per pazienti con crisi respiratoria verrà dedicata uno dei due respiratori usati nella sala operatoria, consci che ci sarà capienza per un solo caso alla volta.
La Conferenza Episcopale Italiana (CEI) il 10 aprile
2020 ha aperto un bando per fornire agli ospedali rurali
in Africa, al servizio delle fasce più povere della popolazione, strumenti di base per la diagnostica e la
terapia di supporto respiratorio mirate all’ emergenza
COVID-19.
Il St. Luke Hospital è stato selezionato per beneficiare di 26.181,56€, stanziati a fine maggio e spesi tra luglio e agosto per acquistare mascherine, maschere respiratorie, guanti, sacchi, igienizzanti, stivali, saturimetri, termometri a infrarossi, monitor per i parametri vitali, concentratori d'ossigeno, bombole d'ossigeno e 1 ventilatore
respiratorio.
Un contributo prezioso per affrontare con maggiore serenità questo periodo che si presenta complicato anche sul piano economico. Grazie!
Prima consegna del materiale sanitario ad opera del Joint Medical Store di Kampala
Smistamento e stoccaggio del materiale
Montaggio area accoglienza Covid-19
Operazioni di presa in carico di un paziente
Deogratias (responsabile dei Progetti sociali) mostra agli assistiti come usare l'igienizzante
Punto di igienizzazione a Parombo (vicino ad Angal). Le assistite indossano le mascherine donate al progetto.
L'Ospedale affronta l'emergenza
Training COVID19 allo staff
Lo staff accoglie un presunto caso Covid
Amici di Angal chiede aiuto per sostenere i costi dell'emergenza Coronavirus con un contributo che verrà inviato asll'Ospedale per:
Puoi fare un bonifico bancario ricorrente (RID) a beneficio di:
Amici di Angal Onlus
IBAN (Unicredit Ag. di Arbizzano) IT31L0200859601000005412019
IBAN (Banco Popolare, Negrar) IT84F0503459600000000000756
Puoi fare una donazione recandoti in qualsiasi ufficio postale e compilare un bollettino a favore di:
Amici di Angal Onlus
C/C Postale: 1039354202
Puoi fare una donazione singola oppure ricorrente anche se non hai un conto Paypal. Basta una carta di credito. Vai alla pagina:
https://paypal.me/amicidiangal